Il Cunto è una forma teatrale antica, viene fatto con l’essenziale che richiede la tradizione:, una pedana, una spada, il corpo e la voce.
Durante il racconto la voce si trasforma, fino a raggiungere alcuni momenti drammatici, in cui la recita risulta una metrica regolata che supera qualsiasi significato per toccare l’astrazione del corpo sonoro.
Il cuntista, ovvero il narratore professionista del ciclo carolingio e di storie epico cavalleresche è stato probabilmente il veicolo principale attraverso cui l’opera dei pupi ha derivato i soggetti da
rappresentare nella sua forma ciclica. Da questi il puparo ha appreso la tecnica di interrompere il racconto in un momento cruciale, suddividendo le storie in infinite puntate.
Gli studiosi convergono tutti nell’affermare che sono state proprio le storie raccontate con la narrazione dei cuntisti ad ispirare la nascita del pupo armato.
Produzione: PUPI ITALICI
Testo e drammaturgia: GIROLAMO BOTTA E ALESSANDRA GUADAGNA
Narrazione e Cunto: GIROLAMO BOTTA
Musiche dal vivo: VALENTINO DI MAULO O ALESSANDRA GUADAGNA
Scenografia: GIROLAMO BOTTA
Si narra la vicenda storica della battaglia tra ghibellini sostenitori di Corradino di Svevia e
le truppe Angioine di Carlo D’Angiò di parte guelfa, rappresentando l’ultimo atto della
potenza Sveva in Italia.
E’ nota come battaglia di Tagliacozzo sede comitale di allora.
I due eserciti si scontrarono con ferocia il 24 agosto 1264 presso i piani Palentini, dove Carlo
D’Angiò I con l’inganno riuscì ad annientare l’esercito Svevo.
Produzione: ART. G. BOTTA
Testo e regia: ALESSANDRA GUADAGNA - GIROLAMO BOTTA
Racconto e Cunto: GIROLAMO BOTTA
Durata: 30 minuti. Età: 10 anni in sù (preferibilmente un
pubblico adulto)
Una storia antica ma capace di parlare al cuore del presente, con tutta la forza, il pathos e al
tempo stesso la leggerezza di un’opera teatrale.
Ad essere raccontata è la figura della mitologia romana, in forma italica
del culto dell'eroe greco Eracle, introdotto probabilmente presso i popoli Sanniti dai coloni greci
Tutta la vicenda è stata adattata teatralmente, con un processo creativo e di
fantasia da cui nasce una drammaturgia inedita, in cui ci si è comunque attenuti
con assoluta fedeltà nel riportare il personaggio come descritto negli antichi testi.
Il teatro con la tecnica del Cunto per la prima volta dà vita ad uno spettacolo unico nel suo
genere, in cui si racconta un tratto fondamentale della memoria storica collettiva.
Produzione: PUPI ITALICI
Testo e regia: ALESSANDRA GUADAGNA - GIROLAMO BOTTA
Racconto e Cunto: GIROLAMO BOTTA
Durata: 30 minuti. Età: 10 anni in sù (preferibilmente un
pubblico adulto)
Si narra una storia rurale del profondo Abruzzo, ispirata alla tragedia di D'Annunzio, la figlia di Iorio, una meretrice che mise in crisi il matrimonio del pastore Aligi.
Una vicenda che finisce in un parricidio.
Produzione: ART. G. BOTTA
Testo e regia: ALESSANDRA GUADAGNA - GIROLAMO BOTTA
Racconto e Cunto: GIROLAMO BOTTA
Musiche: VALENTINO DI MAULO
Durata: 45 minuti. Età: 12 anni in sù (preferibilmente un pubblico adulto)
Ad essere raccontata è la vicenda dell’eremita Pietro del Morrone considerato un uomo santo poi
incoronato ad Aquila come papa Celestino V, l’emissione della bolla chiamata Perdonanza
(patrimonio immateriale Unesco), la rinuncia del papato, la sua fuga e la morte avvenuta a Fumone.
Tutta la vicenda è stata adattata teatralmente, con un processo creativo e di fantasia da cui nasce una
drammaturgia inedita, in cui ci si è comunque attenuti con assoluta fedeltà nel riportare personaggi e
passaggi storici realmente accaduti.
Il teatro con la tecnica del Cunto per la prima volta dà vita ad uno spettacolo unico nel suo genere, in cui si
racconta un tratto fondamentale della memoria storica collettiva.
Produzione: ART. G. BOTTA
Testo e drammaturgia: GIROLAMO BOTTA - ALESSANDRA GUADAGNA
Scenografie(cartellone classico a richiesta): GIROLAMO BOTTA
Musiche (a richiesta): VALENTINO DI MAULO O ALESSANDRA GUADAGNA
(Lo spettacolo puo’ essere realizzato anche in escursione)
Lo spettacolo narra la vicenda della Guerra Sociale avvenuta nel 91-88 a.C., che
vide contrapposti diversi popoli italici della penisola contro la Repubblica
romana, alla quale venivano rivendicati la cittadinanza e il riconoscimento dei
diritti fondamentali.
Gli Italici tra cui Marsi, Sanniti, Peligni, Marrucini, Vestini, Frentani, Lucani,
Campani, Piceni e diverse altre popolazioni si allearono, dando vita a una vera e
propria nazione che chiamarono Italia.
Tra battaglie, giuramenti, inganni, ardimenti e passioni, uno spettacolo che
alterna i differenti registri espressivi - epico, poetico e tragico - propri del teatro
d'arte popolare.
Ne emergono i temi della giustizia sociale, dell'uguaglianza, della libertà,
profondamente connesso a quello per la fratellanza tra i diversi popoli. La storia
è frutto di un'intensa attività di ricerca storico/culturale,il Teatro di figurarappresentato dal classico cartellone a otto scene, narrazione e musica si
incontrano e danno vita a uno spettacolo in cui si racconta un tratto
fondamentale della memoria storica collettiva.
Durante lo spettacolo nei momenti epici della battaglia viene messo in atto la
tecnica del Cunto
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